
In questo articolo… |
1.Che cos’è il neuromarketing? |
2.Dati e statistiche |
3.Il neuromarketing può misurare: |
4.Ecco 5 esempi sul neuromarketing: |
1.Che cos’è il neuromarketing?
Il neuromarketing, per definizione, è il complesso delle tecniche che sfruttano le scoperte e le metodologie delle neuroscienze per determinare le forme di comunicazioni più efficaci ad influire sui processi decisionali del consumatore.
Nel neuromarketing si analizzano i processi inconsapevoli del consumatore che ne influiscono le decisioni di acquisto e di coinvolgimento emotivo nei confronti di un brand.
Questa scienza, è strettamente legata all’utilizzo di tecniche di visualizzazione dell’attività cerebrale attraverso sistemi di risonanza magnetica funzionale o di elettroencefalogramma, i quali, permettono di scoprire che cosa accade cognitivamente alla mente delle persone come risposta a degli stimoli emozionali delle diverse campagne pubblicitarie; questo, viene fatto per determinare l’efficacia di quest’ultime, dunque, per comprendere che cosa ci renda da potenziali clienti a consumatori di un prodotto o servizio.
La verità è che siamo costantemente bombardati da un’infinità di stimoli visivi che richiedono la nostra attenzione, e che questi, quando promuovono l’acquisto di un bene o di un servizio, ci fanno prendere una decisione che si bassa sulla nostra emotività più che sulla nostra razionalità; anche se pensiamo il contrario.
Come strumenti per il neuromarketing, oltre che all’utilizzo della risonanza magnetica funzionale, e all’elettroencefalogramma, vi è l’eye tracking.
Con l’eye traking si monitora lo spostamento oculare quando si naviga nel sito di un brand o quando si guarda una foto, una pubblicità od un video per sapere quali sono le aree a cui è stata data più attenzione e per quanto tempo; da qui possiamo verificarne dunque i punti di forza ed i punti deboli.
2.Dati e statistiche
Nel corso della giornata, abbiamo mille input esterni che richiedono la nostra attenzione, basti pensare alla quantità di cartelloni stradali, spot ed annunci pubblicitari che vediamo mentre ci muoviamo da un posto all’altro.
Tutto ciò che vediamo, anche se non ne diamo l’attenzione richiesta in ogni momento della giornata, viene analizzato inconsapevolmente dal nostro cervello poiché rientrano nella nostra sfera visiva.
Quando invece prestiamo attivamente attenzione ad una pubblicità, qualunque essa sia e ovunque essa si trovi, possiamo notare che ci suscitano determinate sensazioni ed emozioni; queste sono la leva che ci spingerà a comprare o meno un prodotto, ovvero, a seconda di ciò che ci comunica la sua pubblicità.
Il 95% delle decisioni d’acquisto sono prese inconsciamente.
Ricordiamo la differenza fra il neuromarketing applicato alle pubblicità rispetto alla comunicazione subliminale, che invece è vietata per ragioni etiche.

3.Il neuromarketing può misurare:
-il livello di attenzione del cliente verso un prodotto o servizio, e la sua intensità
-il coinvolgimento emozionale
-la previsione dei comportamenti futuri
-il ricordo di immagini od esperienze già presenti nella mente del possibile cliente rispetto ad un prodotto o servizio
4.Ecco 5 esempi sul neuromarketing:
1.All’interno dei supermercati o dei centri commerciali non vi sono finestre per non rendere noto al consumatore il passare del tempo; o ancora, all’interno dei negozi non vi sono orologi.
2.Gli assaggini gratuiti nelle fiere vengon offerti poiché si attiva un senso di dovere nell’acquistare il prodotto dopo averlo assaggiato, sempre che sia di nostro gradimento.
3.Negli scaffali dei supermercati, troviamo ad altezza degli occhi i prodotti più costosi, mentre in basso troviamo quelli per i bambini
4.I prezzi dei prodotti non sono interi, questo per far credere al cliente che costi meno di quello che si pensi.
Basti penare alle migliaia di prodotti che compriamo al prezzo di x,99€ : invece di intendere il prezzo al numero successivo, lo intendiamo a quello precedente, così lo crediamo meno costoso.
5.Tendiamo a voler entrare in un negozio se vi è la fila od a comprare qualcosa che è di moda; questo avviene per via dei neuroni specchio.
Eravate a conoscenza del neuromarketing? Se sì, quali altri esempi applicabili alla vita quotidiana vi vengono in mente? Pensate sia giusto utilizzare il neuromarketing per attrarre consumatori? Fatemelo sapere nei commenti, e se vi è piaciuto l’articolo lasciate un like!